La carta degli oli

La  Carta degli oli extravergini di oliva d’eccellenza
Si va oltre la Dieta mediterranea, qui si tratta del “buon vivere”, di prodotti che “fanno star bene” per le gratificazioni sensoriali che se ne ottengono, li consigliamo ai Consumatori attenti, da usarli come spezie e cambiati come un buon vino nelle varie pietanze dall’antipasto al dolce

“Per rendere consapevole il Consumatore sulla provenienza, le peculiarità che contraddistinguono i vari prodotti in Italia e per scegliere l’abbinamento più adatto alla pietanza”
chiunque avrà abbattuto o sradicato un’olivo, sarà giudicato dal Tribunale e se verrà ritenuto colpevole, sarà punito con la pena di morte...
Costituzione degli Ateniesi/Aristotele, IV sec. a.C.
“ Ogni casa romana antica aveva il frantoio per la spremitura delle ulive sia che si trattasse della <<  domus>> patrizia che della <<insula>> del popolo minuto”

Un albero nodoso, ricurvo, rugoso. Penso a un vecchio col
bastone che racconta una storia: un patriarca, un saggio, un
profeta, un ambasciatore di pace e di vita. Penso a una terra
sassosa, un letto duro che nasconde tesori; natura verde e
selvaggia condita dal raggio più giallo del sole una cascata
d’oro che inonda e nutre la terra, le radici, il fusto, la
chioma  i frutti.

L’olivo è una pianta che preferisce il caldo e per questo vive e produce bene in tutto il bacino del  Mediterraneo e solo nelle altre parti del mondo che hanno un clima simile; non ama il gelo, né i climi troppo umidi o troppo secchi

-          La tradizione non consiste nella ripetizione di formule passate, bensì in una permanente riformulazione della realtà basata sulla conoscenza che si costruisce nel tempo.

-          L’olio extravergine di oliva è l’unico grasso alimentare  che proviene da frutto, estratto dalle drupe di quel mitico ulivo (olea europeae) antico simbolo della pace virgiliana, i cui splendidi esemplari privilegiano le colline del centro-sud Italia, tanto da poter essere definito il <pachiderma>  del multiforme consorzio della flora mediterranea. L’olio è ottenuto mediante processi meccanici o fisici, direttamente commestibile senza ulteriori manipolazioni; gli altri oli si estraggono con procedimenti chimici o fisici da semi.

-          Condividiamo la scelta di tre oli “con disponibilità limitata”di collina, tipici, aromatici, profumati, italiani e certificati, tali da essere al di sopra di ogni sospetto di “aggiustamento” più o meno lecito. Ricordiamo che l’olio è il prodotto con il più alto tasso  d’irregolarità e frodi in Europa “scivolare sull’olio non è poi così difficile”

Le principali frodila frode  più usuale nel settore oleario è quella di miscelare olio di semi con olio di oliva e farlo passare per olio extravergine d’oliva. In alcuni casi è stato accertato che olio di semi colorato artificialmente con clorofilla* e betacarotene era venduto per olio extravergine. Un’altra frode più specialistica e raffinata, di difficile individuazione, consiste nel far passare per olio extravergine d’oliva oli che all’origine erano stati qualificati lampanti o maleodoranti. Questi, opportunamente trattati e con l’aggiunta di modeste quantità di oli vergini d’oliva, acquistano, sotto l’aspetto chimico, parametri propri dell’olio extravergine.

* Il colore: mai giudicare il prodotto in base al suo colore. Un bell’olio verde, lucente, invitante è in grado di far colpo su qualsiasi consumatore, anche il più difficile. I furbi sanno benissimo che il colore dell’olio è la caratteristica più facile da alterare. Basta l’aggiunta di un po’ di clorofilla per far divenire appetibile e verdissimo l’olio più smorto. Per non farsi influenzare, anche i degustatori professionisti utilizzano per gli assaggi bicchieri fumè.

Le olive mature di color nero lucente, le peggiori per estrarre l’ olio.








-          Si legge in una nota giornalistica che a Roma, i funzionari del ministero agli inizi del 2011, hanno sequestrato circa 27 mila bottiglie di olio con etichettatura “extravergine di oliva” che alle analisi organolettiche sono risultate di categoria “vergine”.
-          Sempre sui controlli fatti nella GDO si sono trovate muffe in 4 bottiglie su 10 di olio extra vergine di oliva, mentre in 4 bottiglie su 5  l’etichetta risultava poco chiara.

-          Tanti marchi che sembrano italiani in realtà sono stranieri, es. Bertolli. L’olio in molti supermercati viene adoperato come prodotto civetta, venduto sottocosto e in promozione.

-          Sono un educatore alimentare con esperienze di consulente nei negozi biologici  del Friuli e del Veneto Orientale come “tutor” del Consumatore e appassionato assaggiatore di oli che utilizza questi oli eccellenti da alcuni anni per la propria famiglia, con un gruppo ristretto di amici assaggiatori e con alcuni colleghi di lavoro.
-          Sollecitato dalle aziende agrarie che mi riforniscono ho assunto il compito di fare da tramite per far conoscere queste piccole realtà di pregio ad una più vasta cerchia di Consumatori, con un occhio di riguardo ai GAS (gruppi di acquisto solidali).

-          Tali produttori operano in MONOATTIVITA’, focalizzati esclusivamente sull’ulivo, garantiscono ogni anno attraverso la loro professionalità, la loro passione di produttori,  i controlli a cui sono sottoposti da enti terzi  e la scelta di un panel qualificato di assaggiatori il massimo di affidabilità.

-          La tracciabilità del prodotto e rintracciabilità di filiera (cioè il percorso dal lotto di terreno dove vengono raccolte le olive alla trasformazione “ il controllo della temperatura di lavorazione e di conservazione ”, le analisi di laboratorio più significative effettuate, l’imbottigliamento con tecnologie d’avanguardia, la distribuzione), i parametri oggettivi disponibili (i panel* test di esperti assaggiatori) e il profilo sensoriale collegato ai territori incontaminati di provenienza ne fanno riscontrare una ricchezza di quei componenti “pregiati” che evidenziano la differenza con gli altri oli.

Panel di assaggio: panel è un termine inglese che significa gruppo di persone che si riuniscono per esprimere un giudizio, in questo caso per valutare le caratteristiche organolettiche di un olio di oliva; alle persone che lo compongono viene richiesto di apprezzare la presenza e l’intensità di percezione delle sensazioni tipiche dell’olio, che possono essere gradevoli e/o sgradevoli. La qualità dell’olio di oliva viene professionalmente e continuamente monitorata secondo le tecniche di assaggio codificate dal C.O.I. (Consiglio Oleicolo Internazionale).

-          I tre oli provengono da cultivar  “tipo di olivaggio” autoctone e regioni diverse (Abruzzo, Umbria e Sicilia Sud-Orientale). Ricordiamo che le regioni d’Italia più ricche di varietà* locali di flora e fauna sono L’Umbria, l’Abruzzo, le Marche, la Sicilia e la Toscana. Questi oli sono specifici ad un particolare uso gastronomico, per cui vanno saputi abbinare in cucina così come si fa con i vini di pregio, pertanto diventa indispensabile conoscere la tecnica dell’assaggio e continue prove per stabilire l’uso più appropriato nelle varie pietanze.

*Biodiversità: significa ricchezza di varietà di specie e sottospecie, di diversità genetica e degli ecosistemi.

IL FRUTTATO MEDIO-LEGGERO-INTENSO UMBRO: olio Extravergine di oliva con doppia certificazione “DOP Umbria”con menzione geografica Colli Martani e “da agricoltura biologica”. L’azienda agraria Bacci Noemio si trova nel comune di Gualdo Cattaneo (con rintracciabilità di filiera certificata), noto per il cosiddetto arcipelago di Castelli. Sito internet: www.oliobaccinoemio.it Nel suo territorio, oggi conta 24 ettari di oliveto, dove dimorano 7350 piante di varietà Moraiolo, Frantoio, Leccino. Numerosi sono i riconoscimenti ottenuti “olio pluripremiato”, tanto che l’olio Bacci Noemio è inserito da anni nelle guide dei migliori oli in Italia e nel mondo. Ultimo riconoscimento: 1° premio internazionale Biol e 2° premio BiolEvo come miglior olio umbro bio. E’ dal tempo degli Etruschi che in Umbria si coltiva l’olio con continuità. Testimone di questa tradizione è per esempio il mulino di Santa Chiara a Orvieto, attivo dall’epoca etrusca fino al settecento. Reg.CE n.2325 del 24.11.97 (GUCE L.322 del 25.11.97)


            Caratteristiche al consumo
Colore: verde smeraldo intenso
Odore: gradevole di oliva
Sapore: fruttato, all’olfatto sentori erbacei
Acidità massima: 0,20
Disponibilità: dal 25 Ottobre il F.I., da metà Novembre il F.M. e da metà Dicembre il F.L.

IL FRUTTATO MEDIO ABRUZZO: l’olio prodotto dall’azienda agraria-agriturismo “Le Magnolie” di Loreto Aprutino in provincia di Pescara. Sito internet: www.lemagnolie.com
Deriva dalla monocultivar Dritta 90% e Leccino 10%; la zona Aprutino-Pescarese è stata la prima DOP dell’olio assegnata all’Italia nel 1996 dall’Unione Europea.
E’ una delle poche aziende a fregiarsi della doppia certificazione “da agricoltura biologica” e DOP “Aprutino – Pescarese”. Il rigido disciplinare della Dop prescrive l’impiego di almeno l’80% della cultivar “Dritta”, precisi periodi per la raccolta delle olive, molitura entro 72 ore dalla raccolta, numerazione delle preziose bottiglie a garanzia dell’origine del prodotto. Non meno importanti sono i requisiti organolettici, rilevati da una commissione di esperti assaggiatori e vincolanti ai fini del rilascio della Dop.

Le confezioni presentano un packaging raffinato, elegante e fine, che si presta come splendida idea regalo, con salvagocce all’altezza del prezioso olio contenuto; quelle piccole consentono un rapido consumo nelle occasioni più importanti, un utilizzo completo per godere appieno delle proprietà organolettiche  preservate al momento della spremitura e filtrazione. Entrambi i titolari dell’azienda sono panellisti ufficiali, la signora Gabriella è capo panel con esperienze nazionali e internazionali. Nella provincia di Pescara l’olio si produce dall’epoca romana. Nell’Ottocento l’Aprutino Pescarese DOP era già noto tra i buongustai. Con Gabriele D’Annunzio la fama di quest’olio si trasformò in poesia e letteratura nelle Laudi e nelle Novelle di Pescara. Le origini di questo olio sono talmente nobili che foglie e frutti di olivo compaiono anche nell’araldica locale. Aprutino Pescarese Dop Reg. CE n.1263 del 01.07.96 ( GUCE L. 163 del 02.07.96).
Caratteristiche al consumo
Colore: giallo con riflessi verdi
Odore: fruttato e vegetale con note di carciofo
Sapore: note erbacee, carciofo e mandorle, amaro e piccante ben equilibrato
Acidità massima: 0,16
Disponibilità: da fine novembre 2011

 Agricoltura biologica significa: assenza di concimazioni a base di azoto e di trattamenti chimici “pesticidi molto tossici” e antiparassitari che permangono nell’olio e nelle acque di vegetazione. L’oliveto bio si distingue da uno convenzionale: basta osservare la biodiversità delle erbe che crescono spontanee in quello biologico e soprattutto la fauna, ricca di uccelli, che lo popola. Grazie agli uccelli vengono eliminate tutte le olive residue della raccolta e viene mantenuta bassa la popolazione degli insetti dannosi.
IL FRUTTATO INTENSO DELLA SICILIA SUD-ORIENTALE:

l’olio extra vergine “Monti Iblei DOPcon menzione geografica Sottozona Gulfi,  a marchio Letizia dell’azienda agraria Rollo Giorgio.  Sito internet: www.aziendarollo.it  E’ un tipico olio italiano a fruttato verde, decisamente piccante e amaro al retrogusto con un alto contenuto di polifenoli. La composizione dell’oliveto è del 90% Tonda Iblea , (tipica e rara oliva) e 10% Nocellara Messinese, mentre le bottiglie d’olio contengono esclusivamente Tonda Iblea come da disciplinare di produzione della Dop, molto apprezzato per le sue indiscusse qualità organolettiche.

La zona dei Monti Iblei, nella Sicilia Orientale, con la presenza di 1400 specie spontanee di         piante aromatiche, in particolare di timo, e di piante secolari quali carrube e olivi, è unica anche per la tradizione dei “fascellari” che da tempi immemorabili raccolgono un miele eccezionale a marchio “Ibleo” nella zona della cave. Il pane a pasta dura degli Iblei, tipico delle province di Ragusa e Siracusa, ottenuto con la semola del grano duro “Russello”; un’antica varietà un tempo ampiamente diffusa e coltivata nella Sicilia sud-orientale dal sapore particolare. Oggi questa varietà è praticamente scomparsa, restano modeste coltivazioni che alimentano piccole filiere legate alla commercializzazione di pani tipici.


Nascono nel territorio collinare di Chiaramonte Gulfi, gli extravergine “crù” ( grandi riconoscimenti) equivalenti a ciò che sono i “crù” in viticoltura, mentre lo stoccaggio e il confezionamento avvengono a Ragusa.
L’azienda negli ultimi anni ha conseguito diversi riconoscimenti e premi in concorsi Nazionali e Internazionali inserendosi tra le aziende più premiate d’Italia. Ultimo riconoscimento in ordine di tempo a “Olio Capitale 2010 a Trieste” migliore olio per la sua categoria.

 Una produzione che avviene rispettando una tradizione lunga 2000 anni. Studi di zonazione* hanno individuato e dimostrato che quest’area rappresenta la migliore combinazione tra varietà e ambiente (inteso come altitudine, esposizione o tipologia di suolo, clima e colturali) in grado di esaltare i caratteri di riconoscibilità di quest’olio monocultivar, che il consumatore può identificare come tipico.
 Le olive, dopo essere state raccolte e selezionate a mano, vengono molite per estrazione a freddo con impianti a ciclo continuo entro un tempo inferiore a 8-10 ore dalla raccolta manuale.  Conservato ad una temperatura costante di 15 gradi in silos di acciaio con immissione d’azoto per mantenere le caratteristiche organolettiche inalterate. L’olio in genere viene imbottigliato dopo breve decantazione naturale e senza filtrazione ( in questa annata 2011-2012, a dicembre sarà filtrato) Reg. CE n. 2325 del 24.11.97) e Reg. CE n.828 del 14.05.97 (GUCE L. 120 del 15.05.03)

*Zonazione: mappare il territorio attraverso uno studio vocazionale per verificare quale olivo è meglio coltivare in un determinato sito.

           Caratteristiche al consumo
Colore: alla vista si presenta opalescente e di colore verde intenso con delicati toni giallo dorati
Odore: ampio e profumato con netti e puliti sentori erbacei, di foglia di mais e di pomodoro fresco, un sapore che non è riproducibile in nessun altro luogo.
Sapore: elevata gradevolezza gustativa, buona struttura, notevole fluidità e persistenza aromatica, con particolari toni di pomodoro fresco e contenuti di amaro e piccante molto armonici.
Acidità massima: 0,2
Disponibilità: dal 15 dicembre 2011 in poi.
                                                                                                     

Il valore aggiunto “l’assistenza diretta”per condividere la scelta degli oli

-          Per fare cultura sull’olio e sull’alimentazione in generale, viene offerta la disponibilità ad informare il Consumatore sulle caratteristiche dei tre oli, attraverso uno sportello di posta elettronica,  e-mail: cosimobumbaca@tiscali.it , un blog e i siti delle aziende per un contatto diretto con i produttori. Si consiglia inoltre di consultare i siti: www.donnedell’olio.it, www.cittadellolio.it

-          Il nostro obiettivo principale è promuovere la cultura e la conoscenza dell’olivicoltura e dell’olio di qualità, avvicinando i Consumatori all’analisi sensoriale.

-          Nel passato, l’olio veniva valutato esclusivamente secondo la sua composizione chimica, però questo modo di valutare non risultava esatto, perché accadeva che gli oli d’oliva extravergini avessero caratteristiche chimiche straordinarie, mentre in realtà, il loro gusto non era proprio gradevole.

-          La ricerca sperimentale ha messo in evidenza che gli indici chimico-fisici non sono sufficienti a garantire la qualità di un olio extravergine d’oliva, la via più sicura è la responsabilizzazione dei produttori di oli pregiati, lo sviluppo delle associazioni di tutela e l’esame delle caratteristiche organolettiche.

-          E’ stato dimostrato che i sensi umani stimolati dall’esterno si comportano come veri strumenti di misurazione.

“Solo se si conosce fino in fondo il prodotto lo si può apprezzare e valorizzare dando il giusto valore a questo alimento-medicamento”

-          L’acquisto va fatto consapevolmente, senza delegare nessuno, la scelta finale deve ricadere su l’olio che avrà “appagato” più di tutti i sensi. Significa conoscere il produttore dell’olio e le sue mille attenzioni: cioè raccolta di olive sane ad inizio invaiatura, immediata separazione dai mosti in frantoio, presse pulite, travasi pronti e puntuali; conoscere il suo metodo di lavoro in frantoio, cioè una molitura tempestiva “entro due giorni dalla raccolta”, efficace, attenta e scrupolosa; la sua azienda, il territorio di provenienza, le caratteristiche peculiari delle cultivar da cui è stato estratto, ecc.